Domenica sera intorno alle ore 21 la Città di Sassari ha sciolto il voto in seguito alla processione che ha portato trionfalmente il simulacro della Madonnina delle Grazie per le strade della città facendo due tappe importanti e significative. La prima è stata difronte al Policlinico Sassarese e alla Casa di riposo di Giovanni XXIII e la seconda nel cortile dell'ospedale civile "SS. Annunziata". In entrambe S.E. mons. Paolo Atzei, Arcivescovo Metropolita di Sassari ha donato parole di conforto per i nostri ammalati e sofferenti.
La processione è terminata nel sagrato del Santuario di San Pietro in Silki riempito di decine di migliaia di persone che hanno seguito la Madonnina per tutto il suo tragitto non lasciando mai vuoti i margini delle strade percorse. Nella foto mons. Atzei impartisce la benedizione solenne con il simulacro della Vergine.

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Gesù che è disceso dal cielo, termina la missione che il Padre gli aveva affidato e risale al cielo e siede alla destra del Padre nella maestà della sua divinità. Gesù sale al cielo e porta con se anche la nostra umanità: quel corpo che aveva accolto dalla sua Madre Santissima, con cui aveva pianto la morte dell'amico Lazzaro; quelle mani che avevano accarezzato i volti dei più piccoli, degli afflitti e dei malati dandoli conforto e speranza; quelle piaghe nei piedi, nelle mani e nel costato rimangono segno di fedeltà per l'uomo di ogni tempo. Gesù sale al Padre ma rimane con noi fino alla fine dei Tempi: nella Chiesa che dopo la sua Ascensione iniza la sua missione nel mondo affinché tutti conoscano Cristo, unico Salvatore!!

Sassari oggi celebra la "Festa del Voto" con la processione solenne della Madonnia delle Grazie, per ringraziare il Signore di aver preservato la città dai bombardamenti del 1943 e per averci dato Maria come Madre e mediatrice potente.

Potete leggere i brani nella sezione "LITURGIA" e ascoltarne l'omelia nella sezione "la VOCE".

"QUESTO VI COMANDO: AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI (Gv 15,9-17)". Dopo la similitudine della vite e dei tralci determinante l'intima unione con Lui (quella che porta frutti), Gesù che sta per salire al cielo (domenica prossima sarà l'Ascensione) ci parla della gioia che dovrebbe essere sempre nel cuore e nel volto dei cristiani che mettono in pratica il nuovo comandamento dell'AMORE VICENDEVOLE. Lui ha pagano per noi dando la sua vita e noi che eravamo schiavi siamo diventati, grazie a Lui, liberi e partecipi dei Misteri Divini.
Non si nasce amici, ma lo si diventa facendo spazio nel cuore all'amico scelto; Gesù ci ha scelti come suoi amici e ci ha aperto il Suo Cuore; facciamo spazio nel nostro cuore a Lui e amiamo i fratelli come lui li ha amati!!

Oggi sulla nostra comunità parrocchiale sarà amministrato il Sacramento della Confermazione ai circa 100 bambini-ragazzi per l'imposizione delle mani del Vicario Diocesano mons. Antonio Loriga che invocherò su di loro l'effusione dello Spirito Santo. Così, dopo sei anni di catechismo saranno chiamati ad essere testimoni di Gesù nella loro vita. Tanti Auguri a loro, ai padrini e madrine, ai genitori affinché possano svolgere diligentemente il compito di educatori affidatoli dalla Chiesa.

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"IO SONO LA VITE E VOI I TRALCI", queste sono le parole che Gesù pronuncia ai suoi discepoli nel brano del Vangelo di Giovanni. Così dopo la similitudine el Pastore Buono che ci ha riempito il cuore di speranza, oggi Gesù si paragona alla vite ricordandoci che l'unione con lui (battezzati nel Suo Nome) non è una semplice unione spirituale. E' invece molto di più: un'unione talmente intima e reale che Egli paragone a quella tra il tralcio e la vite. Un'unione senza la quale non possioamo avere la vita di Dio in noi, un'unione grazie alla quale Dio dimora in noi o noi in Dio (seconda lettura - 1Gv 3,18-24). Però questa unione nonostante la grazia, non cresce senza la nostra collaborazione e disponibilità, che trova applicazione nell'osservamento del comandamento di Gesù sull'amore vicendevole. Chi non opera con Gesù e si stacca da lui come il tralcio dalla vite, non porterà frutto e sarà gettato vià, cioè andrà incontro al fallimento.
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"ANCHE TU IN CRISTO DAI VITA ALLA SPERANZA", questo è lo slogan della 43° Giornata Moldiale di Preghiera per le Vocazioni Sacerdotali che si festeggia nella quarta Domenica di Pasqua dedicata alla Festa del Buon Pastore.
Nel Vangelo Gesù si definisce il Buon Pastore, non come i mercenari che attenti solo al proprio vantaggio, trascurano il gregge e non si curano delle pecore. Proprio come segno del suo interesse per le pecore Egli esibisce il rapporto di reciproca conoscenza: «Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me» (Gv 10,14) e aggiunge che il Buon Pastore offre la vita per le pecore (Gv 10,15): ci sono altre pecore disperse e anche queste deve condurre nell'ovile.
Oggi è anche la Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni al Sacerdozio e quindi è necessario pregare perché molti giovani scoprano la bellezza della vita consacrata a Cristo, ai fratelli e alla Chiesa. «La messe è molta ma gli operai sono pochi, pregate perché il Padrone della messe mandi operai nella sua messe» (Mt 9,34).
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Domenica 7 maggio durante la S. Messa delle ore 10:30 un'ottantina di bambini del catechismo parrocchiale incontreranno per la prima volta Gesù ricevendolo nell'Eucarestia. Un momento gioioso e di iniziazione nel loro cammino di fede e per questo invitiamo tutta la comunità a rivolgere una preghiera affinché quest'incontro rimanga sempre impresso nei loro cuori e che Gesù sia sempre per loro l'amico in cui confidare.
Per motivi di tempo la S. Messa delle 11:30 non sarà celebrata.

Il nucleo del messaggio di questa Terza Domenica di Pasqua lo troviamo nel Vangelo secondo il quale tutte le profezie dovevano avverarsi (Lc 24, 44), cioè tutto cià che è stato scritto nella legge di Mosè, nei profeti, nei Salmi circa il Messia trova compimento in Cristo.
Nella prima lettura Pietro ci mostra la continuità tra il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe; un compimento perfetto del piano di Dio con gli uomini portato fino all'amore estremo!
Invece, nella seconda lettura Giovanni ci dice che con la sua morte e resurrezione, Cristo ci ha guadagnato il perdono dei nostri peccati. Anche oggi Cristo è vivo e operante in mezzo a noi, per questo chiediamo allo Spirito di aprirci il cuore per accogliere la Sua Parola e metterla in pratica per fare esperienza della Sua presenza viva e reale!
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