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 Notizie - NOVEMBRE 2014

In questa sezione sono elencat tutte le news mensili relative alla parrocchia e al sito.
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-PRIMA DOMENICA DI AVVENTO

Sassari
30/11/2014




+ Ia DOMENICA AVVENTO +

«IN VERITA’ IO VI DICO: TUTTO QUELLO CHE AVETE FATTO AD UNO SOLO DI QUESTI MIEI FRATELLI PiU' PICCOLI, L’AVETE FATTO A ME»

Matteo 25,40
    

+ VANGELO SECONDO MARCO (Mc 13,33-37)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».


COMMENTO ALLE LETTURE

La liturgia della Parola ci presenta il profeta Isaia, che davanti alla desolazione del peccato, dell’ingiustizia e delle miserie, che toccano il popolo implora l’intervento di Dio. Gli chiede di non lasciare andare in rovina la sua opera, ma di liberarla dall’oppressione del male. Dio risponde mandando suo Figlio. Occorre però avere occhi aperti per riconoscere in Lui il Salvatore venuto a liberarci. Il rischio è di addormentarsi sulle nostre abitudini ed essere ciechi di fronte alla grazia offerta da Dio. Non a caso, nel Vangelo di Marco ricorre più volte l’invito a vegliare! Non possiamo distrarci, non dobbiamo rimanere come inermi e assopiti. Il Signore ci ha resi amministratori dei suoi beni, non padroni! Ciò non dobbiamo dimenticarlo mai, perché il suo ritorno non ci trovi impreparati. Anche Paolo ringrazia Dio sinceramente delle grazie ricevute dalla giovane comunità di Corinto. Ma la sua preghiera non è priva di humour: questi doni di Dio, i Corinti li hanno ricevuti in vista del ritorno definitivo di Cristo che rivelerà allora il buono o il cattivo uso di questi doni che provocano fra di loro delle gelosie e delle rivalità.

INIZIA IL TEMPO DI AVVENTO

COME VIVERLO

Inizia con questa domenica il nuovo anno liturgico (anno B), un anno durante il quale, ascoltando la parola di Dio, pregando, cantando, partecipando all’Eucaristia ripercorreremo ancora una volta, con tutta la Chiesa pellegrina e beata, i misteri di Cristo, Figlio di Dio, primogenito di ogni creatura, modello perfetto di ogni uomo e di ogni donna, per crescere, come famiglia di Dio e corpo di Cristo, e come singoli, nella conformità a lui. L’anno liturgico inizia con l’Avvento, tempo di attesa, di speranza, di vigilanza e di preghiera, che vuole aprire i nostri occhi sul nostro bisogno di Dio e invitarci alla vigilanza operosa per cogliere e assecondare i segni del suo incessante venire. Ci è maestro in questo cammino il profeta Isaia, la cui voce risuona ogni domenica – eccetto la IV – e in buona parte dei giorni feriali: egli ci suggerisce l’invocazione accorata perché Dio manifesti la potenza del suo amore che salva, ci consola ricordandoci la fedeltà di Dio nel compiere le sue promesse e annuncia la venuta del salvatore dei poveri. Ascoltiamo la voce potente di Giovanni Battista, che annuncia la venuta di colui che è la luce e viene a farci rinascere in Spirito Santo, e invita a preparargli la strada nel nostro cuore e nel mondo. Ci viene proposta come modello Maria che in nome dell’umanità e dell’intera creazione accoglie il Figlio di Dio, compimento delle promesse fatte a Davide e alla sua discendenza, che viene nel mondo per instaurare il regno di Dio. Ella ci indica gli atteggiamenti con cui accoglierlo e la collaborazione che egli ci chiede per instaurare i cieli nuovi e la terra nuova nei quali avrà stabile dimora la giustizia di Dio.

La Chiesa Cattolica Italiana ogni anno per vivere meglio questo tempo liturgico prepare un SUSSIDIO AVVENTO-NATALE che rende disponibile in formato cartaceo ma anche in formato digitale gratuito cliccando qui.



AVVISO: FIDANZATI E SACRAMENTI PER GLI ADULTI

I fidanzati che intendono sposarsi nel 2015 col Sacro Matrimonio Cristiano devono presentarsi in parrocchia per iscriversi al corso di formazione pre-matrimoniale.
Gli adulti che intendono ricevere i Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana (Battesimo, Cresima e S. Comunione) o vogliono ricevere la Cresima devono presentarsi entro NOVEMBRE per iniziare successivamente il percorso di formazione e di preparazione al Sacramento.


APERTE LE ISCRIZIONI AI PELLEGRINAGGI 2015

Disponibili on-line i programmi dei due pellegrinaggi parrocchiali del 2015 che avranno come meta la Terrasanta e Giordania in luglio e Medjugorje in aprile.
I programmi sono scaricabili in formato PDF nella sezione "pellegrinaggi" oppure cliccando sui seguenti collegamenti:

- TERRASANTA E GIORDANIA (PDF 218Kb)
- MEDJUGORJE (PDF 208Kb)




-SOLENNITA' DI CRISTO RE DELL'UNIVERSO

Sassari
22/11/2014




+ SOLENNITA’ CRISTO RE +

«IN VERITA’ IO VI DICO: TUTTO QUELLO CHE AVETE FATTO AD UNO SOLO DI QUESTI MIEI FRATELLI Più PICCOLI, L’AVETE FATTO A ME»

Matteo 25,40
    

+ VANGELO SECONDO MATTEO (Mt 25,31-46)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me". Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato". Anch’essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me". E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».


COMMENTO ALLE LETTURE

Il brano del Vangelo di Matteo offre un’immagine del giudizio universale che suscita entusiasmo: Cristo tornerà nella gloria con tutti i suoi angeli. Dalla scena che si apre ai nostri occhi risalta immediatamente un particolare: Cristo è paragonato non a un giudice simile a quelli umani, ma a un pastore. Egli compirà una divisione tra pecore e capri, tra buoni e cattivi. Il suo giudizio non sarà altro che un riconoscere il comportamento di ogni uomo nei confronti del fratello. È l’uomo, quindi, che si condanna o si salva a seconda della sua attenzione verso i piccoli, gli indifesi, i bisognosi, nei quali riconosce il volto di Cristo. È nelle sua mani la propria salvezza. Nel giudizio, Cristo non fa altro che rendere evidente la scelta di vita dell’uomo: se vissuta all’insegna dell’egoismo e chiusa in se stessa, o se aperta e donata agli altri. Anche il profeta Ezechiele si riferisce al tema del giudizio, utilizzando la metafora del pastore che non cessa di cercare le pecore e di averne cura. L’apostolo Paolo nella prima lettera ai Corinzi individua nella risurrezione di Cristo l’inizio della nuova era, nella quale ogni cosa sarà sottomessa al Signore.

CRISTO RE, DONA LA PACE

LA PACE, DONO DI DIO E IMPEGNO DELL’UOMO
Ancora oggi il termine ebraico shalòm ("pace") è il primo ad affiorare sulle labbra degli ebrei quando si incontrano e si salutano. È un termine nel quale si concentra ogni aspetto della vita e della persona, chiamata a percorrere questo nostro mondo nell’intreccio armonioso di incontri, dialoghi, relazioni, legami. In questo suo primo significato la pace è l’orizzonte entro il quale l’uomo è chiamato a "coltivare" e "custodire" il creato (come si legge in Gen 2,15) e a intessere la rete ininterrotta della comunione fraterna. Chi opera in questo modo contribuisce a costruire la grande famiglia dei figli di Dio, il cui primogenito è il Cristo, primo costruttore di pace: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Nel suo aspetto verticale shalòm è invece in stretto rapporto con Dio e con il suo Inviato, il Messia, chiamato «Principe della pace» (Is 9,5). Per questo la Bibbia considera la pace non solamente come assenza di guerra, ma soprattutto come dono di Dio e come pienezza di tutte le sue benedizioni: la vita e la famiglia, la terra e i suoi prodotti, il lavoro e il benessere, la longevità e l’abbondanza. La pace è il messaggio centrale della speranza messianica annunciata dai profeti, che la vedono realizzarsi nella ritrovata armonia delle origini tra l’uomo e il creato: «Il lupo dimorerà insieme con l’agnello… il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà...» (Is 11,6-9; Cfr Is 65,25). Ma anche nella trasformazione degli strumenti di guerra in strumenti di progresso e di convivenza pacifica e fraterna: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci… non impareranno più l’arte della guerra» (Is 2,4). Tutto ciò si compirà con la venuta di Gesù di Nazaret, la cui nascita segna anche la nascita e il trionfo della pace: «Sulla terra pace agli uomini, che Dio ama» (Lc 2,14). Nel simbolismo biblico Gerusalemme è la "città della pace": suo sovrano storico è Salomone (= "il pacifico"), ma suo sovrano ideale è "la pace" (Is 60,17). Nelle Lettere di Paolo, i destinatari del vangelo ricevono come primo annuncio la pace donata da Gesù risorto il giorno di Pasqua: «Grazia a voi e pace».


AVVISO: FIDANZATI E SACRAMENTI PER GLI ADULTI

I fidanzati che intendono sposarsi nel 2015 col Sacro Matrimonio Cristiano devono presentarsi in parrocchia per iscriversi al corso di formazione pre-matrimoniale.
Gli adulti che intendono ricevere i Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana (Battesimo, Cresima e S. Comunione) o vogliono ricevere la Cresima devono presentarsi entro NOVEMBRE per iniziare successivamente il percorso di formazione e di preparazione al Sacramento.


APERTE LE ISCRIZIONI AI PELLEGRINAGGI 2015

Disponibili on-line i programmi dei due pellegrinaggi parrocchiali del 2015 che avranno come meta la Terrasanta e Giordania in luglio e Medjugorje in aprile.
I programmi sono scaricabili in formato PDF nella sezione "pellegrinaggi" oppure cliccando sui seguenti collegamenti:

- TERRASANTA E GIORDANIA (PDF 218Kb)
- MEDJUGORJE (PDF 208Kb)




-XXXIIIa DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Sassari
15/11/2014




+ XXXIIIma DOMENICA +

«A CHINQUE HA, VERRA’ DATO E SARA’ NELL’ABBONDANZA; MA A CHI NON HA VERRA’ TOLTO ANCHE QUELLO CHE HA»

Matteo, 25,29
    

+ VANGELO SECONDO MATTEO (Mt 25,14-30)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: "Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque". "Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone". Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: "Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due". "Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone". Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: "Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo". Il padrone gli rispose: "Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti"».


COMMENTO ALLE LETTURE

Chi accoglie il messaggio della salvezza si deve contraddistinguere per la sua vigilanza attiva e per una responsabilità coraggiosa. Dio aggiunge alle capacità naturali i doni di grazia, dispensandoli in maniera che ognuno possa farli fruttificare e gioisce per il bene che l’uomo realizza con la propria buona volontà e il dono del suo Spirito. La parabola dei talenti indica l’atteggiamento per il quale alla fiducia del padrone due servi rispondono con un’operosità tale da far loro prendere parte alla sua gioia, mentre al terzo, che per paura e vigliaccheria ha sotterrato il talento, il padrone non solo nega la gioia, ma gli toglie anche il dono. Da parte sua, san Paolo dà un suggerimento chiaro in merito: non bisogna dormire, ma stare svegli e sobri, lavorando nel giorno della vita temporale per essere accolti nel giorno dell’eternità. Come per la donna "perfetta", saremo lodati dal Signore per le nostre opere e parteciperemo alla gloria eterna nel Regno dei cieli, perché avremo accolto il dono della salvezza e lo avremo reso operativo nella nostra esistenza quotidiana.

AVVISO: FIDANZATI E SACRAMENTI PER GLI ADULTI

I fidanzati che intendono sposarsi nel 2015 col Sacro Matrimonio Cristiano devono presentarsi in parrocchia per iscriversi al corso di formazione pre-matrimoniale.
Gli adulti che intendono ricevere i Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana (Battesimo, Cresima e S. Comunione) o vogliono ricevere la Cresima devono presentarsi entro NOVEMBRE per iniziare successivamente il percorso di formazione e di preparazione al Sacramento.


APERTE LE ISCRIZIONI AI PELLEGRINAGGI 2015

Disponibili on-line i programmi dei due pellegrinaggi parrocchiali del 2015 che avranno come meta la Terrasanta e Giordania in luglio e Medjugorje in aprile.
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- TERRASANTA E GIORDANIA (PDF 218Kb)
- MEDJUGORJE (PDF 208Kb)




-FESTA DEDICAZIONE BASILICA LATERANENSE

Sassari
08/11/2014




+ FESTA DEDICAZIONE BASILICA LATERANENSE +

«PORTATE VIA DI QUI QUESTE COSE E NON FATE DELLA CASA DEL PADRE MIO UN MERCATO!»

Giovanni 2,16
    

+ VANGELO SECONDO GIOVANNI (Gv 2,13-22)

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.


COMMENTO ALLE LETTURE

Nel 312 d.C. l’imperatore Costantino si convertì al cristianesimo e donò a Papa Milziade il Palazzo Laterano. Verso il 320, vi aggiunse una chiesa, la Chiesa del Laterano, la prima, per data e dignità, di tutte le Chiese d’Occidente. Consacrata da Papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di Basilica del Santo Salvatore, essa fu la prima chiesa in assoluto ad essere pubblicamente consacrata. Nel corso del XII secolo, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a San Giovanni Battista; da ciò la sua corrente denominazione. Per più di dieci secoli i Papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze, e fra le sue mura si tennero duecentocinquanta concili, di cui cinque ecumenici.
Basilica e Cattedrale di Roma - edificio di pietre, costruite per onorare il Salvatore - essa è il primo segno esteriore e sensibile della vittoria della fede cristiana sul paganesimo occidentale, e della testimonianza dei numerosi martiri dei primi secoli. Segno tangibile del tempio spirituale che è il cuore del cristiano, esorta a rendere gloria a Colui che si è fatto carne e che, morto e risorto, vive nell’eternità.

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-SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI

Sassari
01/11/2014




SABATO 1 NOVEMBRE

+ SOLENNITA’ DI TUTTI I SANTI +

«BEATI I POVERI IN SPIRITO, PERCHE’ DI ESSI E’ IL REGNO DEI CIELI»

Matteo 5,3
    

+ VANGELO SECONDO MATTEO (Mt 5,1-12)

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

DOMENICA 2 NOVEMBRE

+ COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI +

«CHIUNQUE VEDE IL FIGLIO E CREDE IN LUI ABBIA LA VITA ETERNA; E IO LO RISUSCITERÒ NELL'ULTIMO GIORNO»

Giovanni 6,40
    

+ VANGELO SECONDO GIOVANNI (Gv 6,37-40)

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

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